lunedì 26 marzo 2012

Stagione di...Carciofi

Sono arrivati i nostri Carciofi! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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“Servono alla gola e volentieri a quelli che si dilettano de servire madonna Venere”

Il Carciofo...

Considerato per lungo tempo una delicatezza, il carciofo è la gemma commestibile del fiore di una pianta simile al cardo selvatico.

Storia
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Fu introdotto in Europa nel medioevo, quando gli Arabi lo portarono dall’Africa settentrionale in Spagna; il nome italiano di questa pianta deriva proprio dall’arabo kharshuff, attraverso lo spagnolo alcachofa.
La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo.
Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia.
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Varietà
Esistono diverse qualità di carciofi che si possono classificare in base alla stagionalità e alla spinosità. Quello più diffuso nelle campagne laziali è il Carciofo Romanesco, chiamato anche cimarolo o mammola. Particolarmente grosso e morbido, dalle foglie verde-viola, è cucinato alla giudia o alla romana.
Un'altra varietà molto diffusa in Italia è il Violetto di Catania, senza spine, foglie violacee e forma tondeggiante.
Come il romanesco ha un sapore intenso e delicato, ottimo per essere cucinato farcito.
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Proprietà
Il carciofo, ortaggio di alto valore nutritivo, ha un apporto calorico veramente basso ed un enorme contenuto di ferro. Inoltre, contiene sodio, potassio, calcio, fosforo, vitamine (A, B1, B2, C, PP), acido malico, acido citrico, tannini e zuccheri consentiti anche ai diabetici.
La sua vera risorsa è la cinarina, principio attivo contenuto nelle foglie e nel succo della pianta di sapore amaro che favorisce la diuresi e la secrezione biliare; ma attenzione! Questo principio attivo viene annullato dalla cottura.
I carciofi riescono a far abbassare il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue, migliora la funzionalità epatica, dà una mano all’intestino pigro, e da studi certificati si è visto che la sua azione fortifica il cuore, riduce la fragilità dei capillari, e il suo succo dona vitalità e tonicità alla pelle devitalizzata e foruncolosa.
A casa si possono preparare facilmente tinture e decotti adatti per le disfunzioni epatiche e biliari, contro reumatismi, artrite e gotta. Il decotto è adatto anche per impacchi e lavaggi per la pulizia della pelle del volto.
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Preparazione e Conservazione
Per quanto riguarda la pulizia dei carciofi cominciamo dal gambo; se si utilizzerà nella preparazione, bisogna togliere parte della scorza esterna e tagliarlo per metà, oppure andrà completamente eliminato a seconda dell’utilizzazione. Per quanto riguarda le foglie, quelle più esterne, che sono anche le più dure, si tolgono per intere, spezzandole alla base della foglia stessa, mentre di quelle più interne, morbide e chiare, si taglia la parte superiore, lasciando intatta la parte inferiore più chiara.
A questo punto i carciofi si possono tagliare a metà o a spicchi, ma va asportata la “peluria” interna all’ortaggio; per finire, i carciofi così tagliati vanno immersi in una soluzione acidulata (di acqua e limone) per evitare che anneriscano.
I carciofi si conservano in frigorifero anche per un mese, ma se vengono cucinati possono facilmente deperire, quindi vanno consumati rapidamente.
Ci sono poi molti modi di conservare i carciofi; sott'aceto, sott'olio, al naturale o in salamoia e surgelati.
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Cucina
I carciofi si prestano, a seconda delle qualità, ad essere consumati sia cotti che crudi, in pinzimonio o marinati con limone e mentuccia.
Ottimi come condimento per la pasta, i carciofi si prestano anche a deliziosi ripieni di ravioli e cannelloni.
Tra le preparazioni più famose troviamo i carciofi alla romana, con acqua, olio e aromi, o i golosissimi carciofi alla giudia, fritti e dorati. Tradizionali delle feste sono anche i carciofi impastellati e fritti, o la ligure torta pasqualina, in cui i carciofi la fanno da padrone.
Il carciofo è utilizzato anche per preparare amari e digestivi.
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Valori Nutrizionali per 100g
Energia 22 kcal
Carboidrati 2,50 g
Proteine 2,70 g
Lipidi 0,20 g
Fibra 5,50
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Curiosità
62° SAGRA del CARCIOFO romanesco!
Ladispoli 13-15 Aprile 2012!
"Un crogiuolo di profumi, sapori, delizie ed eccellenze in piazza anticipate, già nelle due precedenti settimane, dall’iniziativa Bi-settimana Gastronomica, in cui i migliori ristoratori della città propongono menù turistici a prezzo fisso, con piatti tradizionali dedicati al carciofo, come il brodetto di carciofi, i carciofi alla Giudia, i carciofi alla romana, i carciofi fritti, i carciofi alla Giuditta, le linguine ai carciofi e i carciofi ripieni. Il carciofo romanesco, detto anche “mammola”, può essere consumato a tavola in moltissimi modi: fritto, stufato, lessato, grigliato oppure in salse e primi piatti. Negli stand gastronomici della sagra la possibilità di degustarlo nelle varie cotture."
Qui troverete tutte le informazioni!

Oda a la alcachofa
"[...]ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l’osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
[...]"

Pablo Neruda, "Ode al Carciofo"


Fonti: giallozafferano.it, cucina-naturale.it, gustissimo.it, associazionebuongustailariano.it

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